Lumaca di Cherasco
Siete amanti della cosmetica? Allora dovete leggere queste informazioni sulla Lumaca di Cherasco!
Forse non molti sanno che sul territorio piemontese è presente in maniera importate l’allevamento di lumache. Infatti nelle nostre terre sono presenti circa 850 aziende che allevano lumache. Complessivamente, il terreno utilizzato per questo allevamento è di circa 700 ha.
La Chiocciola Metodo di Cherasco è un metodo specifico di allevamento e non una specie di Lumaca. Questo nome è stato deciso per omaggiare il comune di Cherasco che tradizionalmente ha valorizzato la Lumaca.
Il metodo di Cherasco consiste in un allevamento all’aperto e senza ripari creati dall’uomo. Inoltre l’alimentazione è costituita da vegetali prodotti dall’allevamento ed è vietata la somministrazione di mangimi e di integratori destinati a stimolare la crescita e/o la produzione.
L’alimentazione avviene in 2 zone specifiche dell’allevamento. Queste zone sono differenti per differenziare il periodo di riproduzione e di ingrasso.
Nella Zona di Riproduzione è consentita la semina a spaglio di:
- Misto cavolo, bietola da coste e insalate amare;
- Misto di insalate amare;
- Trifoglio.
Nella Zona di Ingrasso è consentita solamente la semina a spaglio di misto cavolo, bietola da coste e insalate amare.
Nell’allevamento deve essere prevista una zona destinata all’alimentazione supplementare, pari al 30%, coltivata mista di girasole e cavolo.
Questo piccolo animale non è destinato solo alla vendita come cibo ma può essere utilizzato anche per ricavare dalla bava particolari cosmetici.
In passato la bava era estratta attraverso l’utilizzo di sali, aceti ed altre sostanze aggressive che portavano alla morte dell’animale dopo il primo ciclo di estrazione. Oggi, invece, viene utilizzato l’ozono. I cicli di estrazione sono 3 e ognuno di essi prevede un’estrazione mattutina e una pomeridiana e in seguito un ciclo di riposo di 10 giorni.
Per avere altre informazioni generali oppure per approfondire questo metodo potete visitare il sito internet di MullerOne (da cui è stato tratto l’articolo qui sopra).