Cappone di Monasterolo
Il Cappone di Monasterolo è un pollo maschio che ha subito la castrazione. Questa operazione era diffusa fin dai tempi degli antichi Romani e lo scopo principale è aumentare il peso e la delicatezza delle carni dell’animale che sono spesso stoppose e dure.
Lo scopo secondario era quello di migliorare la convivenza tra più galli nello stesso pollaio.
La razza dei polli allevata è solitamente la Bianca di Saluzzo o la Bionda Piemontese (Vedi immagine qui a fianco).
La castratura del Cappone di Monasterolo può avvenire in due periodi diversi:
- 60-80 giorni dalla nascita: l’animale viene inciso per mezzo di un bisturi tra l’ala e il petto e, con l’ausilio di pinzette, si estraggono i testicoli. Questa pratica permette di rimuove i testicoli che non sono ancora scesi, non necessita suture e riduce il rischio di mortalità dell’animale.
- 90 giorni dalla nascita: l’animale viene tagliato sotto la zona anale con il “Vernantin” (tipico coltello a serramanico affilato). Qui vengono estratti manualmente i testicoli. Durante l’operazione viene utilizzato alcool o olio di oliva per migliorare la cucitura che avviene in seguito.
Durante la castratura, al Cappone di Monasterolo, si tagliano la cresta e i bargigli e al posto della cresta viene cucita una piuma.
L’alimentazione del cappone è basata sui cereali ed in allevamento estensivo a terra.
La macellazione avviene a circa 7 mesi, quando il cappone raggiunge un peso di 2kg o superiore.
Il Cappone di Monasterolo, come gli altri capponi, sono spesso mangiati nel bollito alla piemontese specialmente nei periodi Natalizi.
All’interno della lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizioni piemontesi sono presenti anche i Capponi di Morozzo, di San Damiano d’Asti e di Vesime.